sabato 17 agosto 2013

Codice bardico

L'Alban Arthuan è una raccolta codificata nei tempi moderni di antichi aforismi e detti dei Bardi d'Irlanda e Galles. E' un prontuario tecnico e filosofico per chi si appresta su quello che gli Antichi chiamavano il Cammino della Chioma di Llyr, ovvero lo studio delle arti mistiche.
Il codice non ha alcun valore storico, e questo lo premettiamo a scanso di ogni equivoco, ma le sue pagine sono tanto evocative ed intense da valer la pena di essere diffuse per la prima volta al "grande pubblico" ove, fino ad oggi, erano riservate agli appartenenti ad associazioni druidiche. La sua presentazione è oltremodo esplicita riguardo le tematiche che verranno affrontate:
 " Nelle vite degli infiniti esseri vi sono infinite vie. Così nel cuore di queste infinite vie risiede il cuore degli infiniti esseri. Infinite volte in un giorno gli infiniti esseri scelgono infinite vie.
Alcuni esseri imparano, lungo il corso di molteplici esistenze, che l'infinito è Uno e che tutte le vie sono la Via. Costoro, diffondendo il sapere e la concordia, consolando e astenendosi dal giudizio, scelgono per sè stessi e per gli altri il più nobile dei sentieri. In questo modo essi trovando perdono e perdendo trovano; guadagnano la libertà e sovrastano l'intero universo con la luce dei loro cuori".

LA PRATICA DELLE ARTI
Leggiamo, nel primo paragrafo del primo capitolo, quello dedicato ai "consigli":
"Chi persegue la Via degli Antichi sovente esercita un'arte. Quale arte conviene esercitare? In verità gli Antichi sostenevano che "chiunque possieda un'arte è elevato al rango degli Dei".
Infatti chi esercita la sua arte vive della vita riservata agli Dei, purchè nulla pretenda dal suo impegno, ma semplicemente, come il granchio appena nato che si getta per la prima volta nell'oceano, egli incessantemente canti la maestà del divino. Infatti l'artista è tale poiché è capace di far risplendere il divino anche nelle brutture del nostro tempo. Questo spiega perché ogni cosa è un'arte."

IL CORAGGIO
Improvvisamente, il secondo paragrafo parla del rapporto con la morte, quasi a ricordare all'artista come nulla sia distinto, come egli non sia diverso dalle altre persone. Spicca il leitmotiv del tempo come un "eterno, danzante presente".
"Noi siamo soltanto pollini nel vento. L'essenza delle cose è il mutamento e tutto è mutamento. Chi si aggrappa alle consuetudini è solamente un pazzo. Il cuore dell'eterno è il non desiderare situazioni eterne. Non avere timore di nulla e vivi l'inafferrabile tempo presente. La Regola determina che ogni cosa nasca, viva e muoia e che questa è la sua eternità. Se ciò non ti aggrada, è meglio per te abbandonare il sentiero. Non temere alcunché e vivi la magnificenza della vita quanto della morte, con compassione e coraggio".

L'ATTEGGIAMENTO DI CHI VUOLE IMPARARE
Si può osservare come il linguaggio dell'Alban Arthuan sia spesso duro ed assuma un tono che non accetta repliche. In questo si distacca dai pur numerosi coinvolgimenti con la filosofia greca e con la sua dialettica, smentendo quasi quel "gusto celtico per la disputa verbale". Questo modus scribendi è sintomo del fatto che il codice fu pensato e scritto per allievi che avessero già dato prova di solidità e di determinazione interiore.
Il settimo paragrafo esorta a non trincerarsi dietro un'illusione di conoscenza, ma di trarre ogni insegnamento possibile da tutto ciò che ci circonda.
"Il misurare le cose con il proprio limitato punto di vista è un comportamento che conduce all'egoismo. Nell'oceano nessuna onda si muove da sola. Quindi se vuoi essere saggio attingi alla saggezza che ti circonda e se vuoi che la tua saggezza perduri confrontala continuamente con gli altri".

 L'ESEMPIO DI CHI CI HA PRECEDUTO E LA VITTORIA SULLA SOFFERENZA
Vorrei ora citare l'ottavo e il nono paragrafo del capitolo primo, l'unico dal quale presenterò citazioni in questa antologia on line, in quanto i successivi capitoli sono con ogni evidenza rivolti a coloro che sono "dentro il giardino" ovvero che hanno già ampiamente vissuto e sperimentato nella pratica determinati passi del loro cammino.
L'ottavo paragrafo tratta del rapporto con coloro i quali ci hanno preceduti; un ottimo espediente psicologico per donare continuità ad una azione che per sua natura travalica i tempi, e rimarcando il concetto dell'eterno presente. Sono dei passaggi che hanno sempre evocato in me le suggestioni del buddismo zen. Ma in fondo non è vero che "molteplici strade portano alla cima del monte"?
"Migliaia di spiriti eccelsi hanno percorso questa Via prima di noi. Non gettiamo vergogna su di loro e su noi stessi dimostrandoci indegni dinanzi al loro esempio, ma riconosciamo la loro opera e ringraziamo la benedizione della loro esperienza. Essi vegliano continuamente su di te con benevolenza e ti sono accanto lungo le asperità del sentiero, sempre. Il ringraziarli più volte durante il giorno e la notte è un comportamento saggio. Non affidarti troppo, però, al loro intervento. Ricorda che la tua esperienza personale è più preziosa di qualsiasi racconto o di qualsiasi sapere. Le cose hanno le loro stagioni e queste spesso non vengono comprese. Facendo troppo affidamento sulle parole altrui potresti restare deluso, oltre che agire nel modo sbagliato. Gli Antichi e i nostri antenati nello spirito sono la nostra memoria e la nostra carne".
"Se soffri, non incolpare nulla o nessuno. Se proprio vuoi incolpare qualcuno, prenditela con te stesso a causa della tua incapacità ad ignorare la sofferenza. Le difficoltà sono una grande benedizione. Esse sono come le asperità del monte che salvano la vita allo scalatore. Come potresti raggiungere la cima di un monte liscio come l'olio? Più asperità incontrerai, più esse ti condurranno in alto nella scalata, divenendo il tuo appoggio. Piuttosto che perdere tempo ad imprecare contro l'oscurità, fa' la cosa più saggia: va' ad aprire la finestra".
Concluderò questo piccolo assaggio di saggezza celtica contemporanea con uno dei "chiodi fissi" dell'insegnamento bardico: il mettere in pratica. Nessuna conoscenza ha valore se essa non si dimostra costruttiva tanto per la nostra interiorità quanto nel rapporto con ciò che ci circonda.
"La via del druido esige che tra la parola e il pensiero, i sentimenti e le azioni vi sia totale unità. Metti quindi in pratica i concetti di neutralità, di astensione dal giudizio, disamore per la ricchezza, sterminio dell'egoismo, ricerca della verità, amore per tutti gli esseri, con coraggio, perseveranza e fiducia".
Aranel dei Figli del Bosco

venerdì 20 luglio 2012

Le profezie del Druido Myrrdin

Le profezie di Myrddin (oggi conosciuto come  Merlino)  sono contenute nella "Historia Regum Britanniae" di Goffredo di Monmouth e altre nel "Black Book of Wales", parte integrante dei "Four Ancient Books of Wales"...
Le profezie che egli fece vanno dal suo tempo, il V secolo d.C., fino al terzo millennio dove sono previste catastrofi immani, concludendo con la caduta del Cristianesimo e la rinascita del paganesimo in Europa.

Le profezie sono tratte dal libro di Manfred Bockl (e confrontate a quelle del libro di R. J. Stewart).
Dunque, quanto alle profezie contenute nel libro di Goffredo, dove ci sono le più rilevanti, abbiamo La Profezia dei Draghi, profetizzata dal giovane Myrddin, pare all'età di 9 anni, al cospetto del re usurpatore Vortigern presso Dinas Ermys, il quale per ottenere un potere incontrastato avrebbe richiesto l'aiuto dei Sassoni, errore fatale.
Da queste prime profezie, vengono presentate 2 figure fortemente simboliche e, per me, reali: il Drago Rosso ( paganesimo/politeismo)
e il Drago Bianco ( cristianesimo/monoteismo in genere, comunque una religione monoteista non originaria dell' €uropa)

Le profezie iniziano così:

  La Profezia dei Draghi

“Volgi la tua attenzione verso il Drago Rosso Poiché esso sarà sconfitto. 
Il Drago Bianco, che combatte per i Sassoni,
i quali distruggeranno la Britannia a causa del tuo misfatto,
occuperà la caverna del Drago Rosso. Il Drago Rosso
combatte per la gente di Britannia, che sarà oppressa dal Drago Bianco.
Esso combatte per i monti e le valli della Britannia,
che saranno devastate, e per i fiumi che scorrono in quelle valli,
che si tingeranno del colore rosso del sangue.”

Il Drago Rosso rappresenta lo spirito pagano, è rosso come il sangue e rappresenta anche la vita.
Il Drago Bianco invece è più simile ad un fantasma e porta il caos.
Si collega alla romanizzazione, al monoteismo : cristianesimo, ebraismo e islam.

"Il cinghiale di Cornovaglia ci libererà dalla disgrazia
dei conqistatori, poiché egli mettera le loro nuche
sotto i suoi zoccoli e le calpesterà.
Le isole britanniche saranno affidate alla sua custodia,
sino a che egli non regnerà su un territorio
che comprenderà anche le foreste della Gallia.
Di fronte alla collera del cinghiale la casa di Romolo
tremerà di paura; la fine del cinghiale, tuttavia, sarà
avvolta nel mistero"

Il cinghiale in questione non è altri che Artù, il quale non combattè per il cristianesimo, anzi, egli, istruito ed iniziato da Myrddin, lottò con tutto se stesso per combattere il Drago Bianco...
Alla fine della profezia dei Draghi, dove viene descritta la lotta tra i due esseri, si ha un messaggio di speranza per il futuro...

Questa era l'introduzione

Le profezie contenute nel "Black Book of Wales" si riferiscono all’ultimo periodo di vita del druido, avvenuto nella foresta della Caledonia. Pare morì a 70 anni (nato nel 450 d.C. e morto nel 520 d.C.).
Queste profezie, divise nei cicli "Saluti" e "I meli", furono tramandate dai canti dei bardi dal VI sino al XII secolo, dopodiché furono messe per iscritto la prima volta proprio nel "Black Book of Wales", oggi patrimonio gallese.
Nel ciclo "I meli" l’ultima strofa e molto bella e annuncia la caduta della chiesa, nominando "l'uomo per nulla santo" ovvero l'ultimo papa e il riscuotersi del paganesimo che prenderà il sopravvento, menzionando il dio Lugh (Lamfhada) o Lewy dalla lunga mano, in Britannia Lleu Llaw Gyffes e Lugos nel continente. Egli è chiamato anche...

il “Figlio del Sole”…

“Meraviglioso melo dalle foglie lucenti,
sulla tua zolla di terra tu cresci in mezzo al giardino!
Gli Elfi mi hanno fatto dono di una profezia
con parole dall’importante significato:
le dimensioni delle anime fluttueranno
sopra una verde unione, all’alba
dell’ora in cui imperverseranno le tempeste
di fronte ai capi.
L’uomo per nulla santo
sarà sopraffatto dall’arciere
che scaglia raggi di sole dal suo arco.
Il figlio del sole si precipiterà in una temeraria corsa,
quando i Sassoni saranno distrutti.
E la poesia dei bardi fiorirà di nuovo.”

Ciò che segue sarà tratto dalla traduzione degli scritti di Goffredo di Monmouth:

I TEMPI FINALI

“Dalla cime del Twr di Londra si ergerà
un albero. Il suo tronco si suddividerà solamente in tre rami,
tuttavia esso coprirà la Britannia in lungo e in largo
con il suo tetto di foglie. Come nemico si abbatterà
su quest’albero il vento del Nord, che porterà… via il terzo ramo.
I due altri rami occuperanno il posto di quello spezzato…
fino a che il primo… strozzerà il secondo. L’ultimo ramo
diverrà un nido per gli uccelli che qui voleranno
da altri paesi. Ciò risulterà dannoso per gli uccelli di Britannia;
essi perderanno la forza per un libero volo, perché avranno
paura dell’ombra dell’ultimo ramo.”

Secondo l’interpretazione di M. Böck questo enorme albero che cresce sulla torre di Londra, la cui ombra oscura l’intera Gran Bretagna, rappresenta una sciagura di grande portata. I tre rami indicano lo sviluppo catastrofico che si articola in tre fasi: le due guerre mondiali e un terzo avvenimento il quale deve ancora verificarsi…
Il fatto che la terza catastrofe (ramo) "strozzi" la seconda sta a significare che essa sarà ancora più devastante delle due precedenti…

Il fatto che giungano “uccelli” stranieri “da altri paesi”, i quali fanno il nido, fornisce l’immagine di una società globalizzata dominata dagli Stati Uniti.
Siccome tale sviluppo, insostenibile, pretende troppo dalla Britannia così come dagli altri paesi europei, non si può che dare il via all’approssimarsi di un inevitabile destino…

Secondo me il terzo ramo potrebbe essere collegato agli avvenimenti catastrofici naturali (i quali coinvolgerebbero inevitabilmente anche il sistema economico, politico e sociale mondiali) del 2012, i quali spazzerebbero via una consistente quantità di esseri umani. Io auspico decisamente questo, che è opera della Dea e degli Dèi, al posto di una catastrofe atomica la quale è cosa ben peggiore proprio perché frutto della follia di questi esseri umani bastardi, ignobili e ingrati e per ciò perfettamente punibili!

“Sulle mura di Gloucester nidificherà un gufo,
nel suo nido sguscerà dall’uovo un asino. Il serpente…
alleverà l’asino e gli darà molte subdole abilità.
Poi l’asino incontrerà se stesso e si ergerà sopra
i più illustri. Al tempo dell’asino, tremeranno i monti…
Le foreste del paese moriranno. Apparirà infatti un drago
che sputa fuoco; il dragone incendierà gli alberi
con l’impeto del suo alito rovente. Il suo fetido respiro
corromperà le donne sposate; le donne, che prima erano
fedeli ai loro uomini, diventeranno prostitute a buon mercato.
Il padre non riconoscerà più suo figlio; senza inibizioni,
simili a bovini, si accoppieranno gli esseri umani.”

Il significato mi pare evidente. La strofa presenta la situazione che si manifesta al passaggio dal II° al III° millennio: uomini di basso livello deterranno il potere politico ed economico. A causa nelle loro dannose attività, l’ambiente sarà devastato, sia dalla mano dell’uomo, sia, seppur molto meno, dalla natura stessa, infatti possiamo qui riconoscere i forti terremoti della fine del XX secolo.

Cosa ancora più chiara e perfettamente azzeccata e la mancanza di valori morali che trasforma inevitabilmente la gente, in generale, ad identificarsi anche con la lussuria in un modo osceno.

Come non notare quanto tutto ciò sia veritiero??

venerdì 11 novembre 2011

Inquisizione : facciamo informazione

www.uaar.it/ateismo/controinformazione/vittime_della_fede_cristiana/

Brgit e racconti

Un antico codice irlandese, il Libro di Lisrnore, riporta una curiosa storia. Si narra che a Roma i ragazzi usavano giocare ad un gioco da tavolo in cui una vecchia megera liberava un drago mentre dall’altra parte una giovane fanciulla lasciava libero un agnello che sconfiggeva il drago. La megera allora scagliava un leone contro la fanciulla, la quale però provocava a sua volta una grandine che abbatteva il leone. Papa Bonifacio, dopo aver interrogato i ragazzi e aver saputo che il gioco era stato insegnato loro dalla Sibilla, lo proibì come da tradizione cristiana : oscurantismo. La megera non è altro che la Vecchia Dea dell’Inverno sconfitta dalla Giovane Dea della Primavera. Essendo questa leggenda stata raccolta in un ambito culturale celtico, si può supporre che la Vecchia altri non era che Cailleach a cui si contrappone Brgit. Il riferimento all’agnello è un altro simbolo del periodo di Imbolc. In realtà è la Vecchia Dea che si rinnova trasformandosi in Giovane Dea, così come il Vecchio Grano diviene il nuovo raccolto. I Carmina Gadelica, una raccolta di miti, proverbi e poemi gaelici di Scozia, raccolti e trascritti alla fine del 1800 dal folklorista scozzese Alexander Carmichael, riportano la seguente filastrocca: “La mattina del Giorno di Bride Il drago uscirà fuori dalla tana Non molesterò il drago Né il drago molesterà me” Il drago appare come uno degli animali-totem di Brigit. In molte culture il drago è simbolo dello spirito della terra e delle forze naturali di crescita, decadimento e rinnovamento. Nel giorno di Bride il drago si risveglia dal suo sonno invernale e i contadini vedendo i serpenti risvegliarsi dall' inverno, ne traevano il presagio della fine imminente della cattiva stagione. Il drago e il serpente è uno dei molti aspetti dell’antica Dea della terra: la muta della sua pelle simboleggia il rinnovamento della Natura e anche la sua dualità Infatti in gaelico “neamh” (cielo) è simile a “naimh” (veleno), provenendo entrambi dalla radice “nem”. La Vecchia Dea e la Giovane Dea sono la stessa persona! (nelle fiabe l’eroe che coraggiosamente bacia una vecchia megera si ritrova di fronte una bellissima fanciulla…)

venerdì 28 ottobre 2011

Samhain 31 ottobre / 01 novembre





31 ottobre Grande Sabba di Hallowe'en
1° Novembre Samhain
2 Novembre Festa degli Antichi Spiriti


Questa è la triplice festività del capodanno pagano e si celebra la morte del vecchio e l'inizio del nuovo anno, due aspetti della vita che rappresentano la purificazione e la rigenerazione.
E' quindi il momento della riflessione interiore per prepararsi al rinnovamento.
Durante le celebrazioni le streghe accendono dei grandi falò nei quali bruciano tutto ciò che è rimasto; dai rami secchi alla paglia, alle foglie secche etc.
E' opportuno chiudere tutte le questioni lasciate in sospeso, saldare i debiti, risolvere le controversie; per non lasciare che tutto questo bagaglio pregiudichi la buona sorte dell'anno che deve venire. In questo giorno l'energia della vita e della morte entrano in connessione, l'inizio e la fine diventano un'unica cosa, sono lo stesso punto di uno stesso cerchio.
Questa festa viene chiamata nell'antica tradizione " la Festa degli Spiriti".
E' importante onorare i defunti per far si che il loro sonno sia tranquillo e senza dispiaceri.
Poichè il velo che ci unisce a Samhain si fa più sottile, gli spiriti dei defunti possono tornare a camminare sulla terra per farci visita e questo è il momento in cui i loro messaggi ci raggiungono con molta facilità.
Usare gli strumenti divinatori in questi giorni è quindi come costruire un ponte tra noi e loro, proprio come facevano gli antichi Druidi nel passato.

PRATICHE E SIMBOLI DI SAMHAIN
I simboli di questa festa sono frutta e ortaggi come la zucca, le nocciole e la mela.
La mela, frutto sacro in molte tradizioni, riassume in sé molti significati che fanno capo alla triade di amore - conoscenza - morte. E' il frutto della conoscenza proibita come nel caso della Bibbia, ma più spesso come conoscenza da "coltivare".
Infatti nella tradizione celtica il legno del melo è uno dei nove Legni Sacri dei Druidi, usato per accendere i fuochi delle cerimonie sacre.
La mela nasconde al suo interno un simbolo sacro. Se si taglia il frutto verticalmente si vedrà al centro una stella a cinque punte, la cui simmetria riflette la Sezione Aurea del numero sacro ai pitagorici. Il pentagramma. Le mele sono anche per questo usate negli incantesimi per tenere unita una coppia o trovare l'anima gemella mentre il legno del melo si utilizza per costruire talismani per la longevità, l'eterna giovinezza e l'immortalità. Il ricordo del cibo degli dei e delle fate permane nel Nord Europa sotto forma di sidro, vino di mele, o di "wassail", sidro bollito con spezie e mele intere. Queste bevande vengono consumate durante il Solstizio d'Inverno o ad Halloween come augurio di prosperità.
Le nocciole sono il frutto simbolo della sapienza magica e il nocciolo era un albero sacro ai Celti, simbolo di saggezza e di segreta conoscenza.
All'albero al legno ed al frutto della noce, anche i pagani di casa nostra riconoscono ad essi doti particolari. Rammentate il famoso "noce di Benevento" attorno al quale si riunivano i pagani durante i sabbat?. Un tempo l'albero del noce veniva piantato sempre distante dagli altri alberi da frutto perchè considerato "velenoso" se cresceva a contatto con altre piante.

PRATICHE PER SAMHAIN

Imbandire la tavola con una tovaglia arancione o nera.

Le candele devono essere anch'esse arancioni o nere e decorate con mele, melograni, crisantemi e calendule e l'incenso di Samhain e' una mistura di alloro, noce moscata e salvia.

Si svuotano le zucche per farne delle lanterne e si dispongono a segnare i punti cardinali, con all'interno ( o in prossimità ) una candela del colore appropriato all'elemento corrispondente.

Mettere, in segno di accoglienza per gli spiriti, delle lanterne fuori dall'uscio per indicare loro la via o imbandire la tavola con un posto in più da lasciare per tutta la notte, nel caso che tornino a farci visita.

Incantesimo per sbarazzarci delle nostre abitudini indesiderate o dei tratti del nostro carattere che vogliamo modificare:
Scrivete la caratteristica o l'abitudine che vogliamo far "scomparire" su un biglietto con la specifica richiesta di volervi liberare di questo lato del vostro carattere e poi dategli fuoco gettandolo nel calderone.

Sta iniziando il periodo più buio dell'anno, quindi diciamo addio al sole augurandogli buon riposo, sino a che non rinascerà a Yule.

Dopo il banchetto lasciare all'aperto qualche mela, o sotterratela, per nutrire simbolicamente i cari defunti.

Queste notti sono favorevoli per la divinazione. Aprite la vostra mente e utilizzanto il mezzo a voi più favorevole per scrutate il futuro.

Il piatto tipico Irlandese di questa ricorrenza è fatto con purè di patate, cavolo tritato e cipolla, servito caldo con molto burro. Solitamente al suo interno si nasconde una moneta ed il fortunato che la trova, nella sua fetta, la può tenere e gli annuncia prosperità per l'anno che deve iniziare.
Attenti a non ingoiarla o lìauspicio sarà . . poco gradevole.

Come si festeggiava

Samhain era il primo giorno dell' inverno e la fine di un anno pastorale. Era il tempo quando la notte era più lunga del giorno, le ultime mele erano raccolte, e l'anno iniziava di nuovo con la sua fredda metà oscura. Era chiamato anche Samhiunn, Hallowe'en o Trinoux Samonia, cioé "Tre Notti di Fine Estate", tre notti di festa, tre notti di transizione e di unione fra cielo e terra.
Nei tempi antichi, in Irlanda, si spegnevano tutti i fuochi nelle case. Un membro di ciascuna famiglia attingeva la propria torcia nel fuoco acceso dall'alto sacerdote Druido e in quel modo veniva fatta rinascere la fiamma nei focolari domestici. Quel fuoco veniva poi tenuto sempre vivo per il resto dell'anno. Le riunioni delle cinque province irlandesi avevano luogo presso la dimora del re a Samhain e urante questi raduni si tenevano corse di cavalli, fiere, mercati, assemblee e discussioni politiche, gare di poesia e tutti i rituali per la fine dell'estate.
In molte culture pastorali, l'inverno era visto con timore. Si avvicinava il tempo dell'abbandono, il momento di abbandonare ogni bagaglio non desiderato e le paure, proprio come gli alberi lasciano cadere le loro foglie.
Così le vite degli uomini venivano allineate ai cicli sacri della natura.
Samhain era il tempo quando il velo fra questo mondo e l'Altromondo era più sottile e gli spiriti dei morti e anche gli uomini, potevano passare liberamente da un mondo a un altro.
In alcune regioni, in particolare nelle Highlands scozzesi, i giovani uomini percorrevano i confini delle fattorie, dopo il tramonto, tenendo in mano delle torce fiammeggianti per proteggere le famiglie dalle Fate e dalle forze malevole che erano libere di camminare sulla terra quella notte.
I Druidi consideravano Samhain un momento il cui si può facilmente prevedere il futuro e la fortuna.
La chiesa ha tentato di portare un maggior numero di persone alla nuova fede assorbendo le principali feste pagane nei suoi rituali e cercò di sostituire questa festa, spostando apposta la ricorrenza di Ognissanti,34 dal 13 maggio al 1° novembre.
Ma le antiche feste celtico/pagane sono vive ancora oggi, sia pure in forma diversa, sia fra la gente "comune" che tra coloro che seguono le dottrine esoteriche.

Come comunemente si festeggia oggi

Oggi la ricorrenza viene festeggiata con parate di maschere mostruose e travestimenti horror che hanno come scopo, oltre la semplice goliardia, è quello di esorcizzare la morte e gli spiriti maligni, le streghe con tutto il loro bagaglio satanico, e tutte le paure dell'uomo.
Il simbolo più diffuso della festa di Halloween è certamente quello della zucca svuotata e illuminata.
Pare che la tradizione della zucca nasca dalla storia di Jack, un grande bevitore di birra, che, dopo essere riuscito a gabbare il diavolo in persona, una volta morto non fu accettato nè all'inferno nè nel paradiso.
Ritrovatosi solo, per avere almeno un po' di luce, prese una grossa rapa, la vuotò della polpa, vi fece dei buchi attorno attorno e vi mise dentro le braci ardenti che stavano lì intorno. E da allora vaga per i sentieri dell'aldilà, con la sua spettrale lanterna.

Ma HALLOWEEN E' UNA TRADIZIONE ANTICA DAI SIGNIFICATI MOLTO PIU PROFONDI ED ESOTERICI .

si ringrazia Beth

giovedì 16 giugno 2011

Utilità utilizzando la natura

Pulire l’argento

Argento
Senza utilizzare strani e costosi prodotti e senza inquinare ulteriormente l’ambiente, per pulire l’argento basta dell’acqua tiepida, un pò di sale e la carta di alluminio….
Questo metodo è lo stesso utilizzato da quelle macchine, in commercio, che puliscono i gioielli… ma perché riempire casa di un ulteriore oggetto e spendere altri soldi?
Prendete una ciotola (o un bicchiere) di vetro o ceramica, foderate il fondo con la carta di alluminio… quella che utilizzate normalmente per incartare i cibi, riempite la ciotola di acqua tiepida e spolverate un pò di sale fino cercando di scioglierlo bene nell’acqua…
Argento
A questo punto immergetevi gli oggetti d’argento che volete pulire e attendete pazientemente qualche ora…
Argento
Togliete dall’acqua i vostri oggetti ed asciugateli.
Il tempo di immersione varia secondo quanto è annerito l’argento e credo dalla quantità e dimensioni…
Si basa su una reazione chimica che avviene grazie al sale e l’alluminio, quindi fate le prove e vedete quanto sale è necessario…
Per una ciotola di medie dimensioni sono sufficienti 1 o 2 cucchiaini di sale.
In ogni caso, questo metodo è fantastico per i gioielli e tutte quelle cose piccole piene di parti bucate e nascoste, difficilmente raggiungibili dai prodotti in commercio… ;)
Potete anche utilizzare i contenitori rigidi di alluminio con cui conservate gli alimenti, ma sempre mettendoli dentro una ciotola, perché si bucano e farebbero acqua da tutte le parti, come è già successo a me! 8O
IMPORTANTE:
Se nei vostri gioielli sono presenti pietre semidure, evitate di utilizzare questo metodo, altrimenti rischiate di rovinare le pietre….
Vi consiglio di verificare prima se sono resistenti alla soluzione salina e soprattutto al sale.. ;) 
fonte : Haylda